PROGETTI 2017:
1) Rotta verso l’isola che non c’è
Percorso ludico/sportivo e formativo attraverso la navigazione a vela per adolescenti ospitati in comunità a dimensione familiare.
Il progetto “Rotta verso l’isola che non c’è” nasce dal credere che la barca rappresenti un luogo altro, “un orizzonte misterioso e magico da cui guardare le cose e se stessi”, l’ambiente ideale in cui ogni “marinaio” si misura con i propri limiti e con quelli degli altri cercando di affrontarli insieme diventando “equipaggio”.
Siamo convinti che il mare e la barca a vela possano essere strumenti di crescita interiore e di integrazione sociale. Si vuole mettere in campo una sperimentazione in cui l’utilizzo della vela, sia un percorso di crescita e di scoperta per adolescenti in affido familiare e/o comunitario. L’esperienza della navigazione in barca a vela, dove tutti sono spinti a diventare partecipanti attivi nella gestione di uno spazio e di un obiettivo comune, il rapporto stretto con gli elementi naturali, l’attività ludica, laboratoriale e di ricerca legata all’universo marino, creano un contesto di reale inclusione sociale, fortemente stimolante nell’ottica di uno sviluppo dell’autonomia giovanile.
I giovani che vivono una situazione di disagio, sia questo l’abbandono o allontanamento dal nucleo familiare d’origine, o problematiche di emarginazione sociale, sono a rischio di insorgenza di comportamenti problematici e all’adolescenza in poi necessitano di vivere esperienze significative dove si cerca di valorizzare ogni individuo per quello che ha da offrire agli altri, fortificando così la sua autostima.
Il mare è dunque un setting ambientale eccezionale e la possibilità di viverlo da protagonisti in barca a vela costituisce un efficace mezzo di formazione, oltre che di potenziamento del proprio carattere. Lavorando proprio dove sono più evidenti i problemi, e creando esperienze positive capaci di riattivare in loro la gioia di vivere e la fiducia possiamo lavorare per eliminare il rischio di ingresso nelle varie forme di disagio sociale.
Obiettivi:
1. prevenire il rischio di marginalità dei soggetti coinvolti
2. costituire un gruppo di vela stabile ed un equipaggio avanzato che possa sperimentare esperienze di regata e crociera
3. promuovere, attraverso lo sport della vela, l’acquisizione di abilità sportive e sociali
4. promuovere, attraverso il lavoro di gruppo, lo sviluppo dell’autonomia e dell’autostima
5. promuovere, attraverso I’ apprendimento cooperativo, abilità sociali
6. sviluppare le capacità cognitive
7. facilitare l’acquisizione di auto-consapevolezza e la capacità di elaborare e gestire le emozioni
8. promuovere benessere psico-fisico dei partecipanti
9. fare conoscere lo sport della vela ed i piaceri del mare aperto e della navigazione a chi di solito, per motivi spesso prettamente economici, non vi può accedere
Il percorso è articolato in due fasi:
Formazione del gruppo che parteciperà all’esperienza, costituito da adolescenti in affido a case famiglia e comunità educative, della rete delle associazioni che promuovono l’azione. I ragazzi che aderiranno parteciperanno alla scuola di vela insieme a due educatori/istruttori di vela ed un coordinatore pedagogico. Questo momento è fondamentale per avvicinare i ragazzi al mare, apprendere le basi della navigazione a vela, con un corso di I° livello e per scoprire le loro caratteristiche e lavorare poi, in crociera, su obiettivi individualizzati.
Sperimentarsi in una crociera a vela, in flottiglia, con una rotta, che come suggerisce il nome del progetto, sarà alla ricerca dell’isola che non c’è navigando tra le isole del arcipelago Toscano, alla scoperta di se stessi. La crociera è il momento principale del progetto in quanto gli adolescenti e gli operatori divisi in piccoli gruppi si alternano per le manovre di navigazione, per cucinare e riordinare la barca. Ogni momento è mediato e guidato dagli educatori, ogni esperienza vissuta è contestualizzata e analizzata verbalizzando le emozioni provate imparando a conoscerle e contenerle quando è necessario. Durante la crociera saranno effettuate delle escursioni didattiche nelle isole toccate dalla rotta, con guide parco e giornate educative a tema sull’integrazione e la diversità con educatori esterni.
Il corso si strutturerà per ogni partecipante:
– In un ciclo di incontri pomeridiani settimanali, teorico/pratici da marzo a giugno;
– Due week-end da realizzare, con due imbarcazioni, tra giugno ed ottobre;
– La partecipazione a due regate costiere;
– Una crociera sportiva, della durata di una settimana, realizzata nelle acque dell’Arcipelago Toscano, con le da effettuare a luglio o agosto.
Nel progetto sono state coinvolte tre tipologie di risorse umane:
– volontari della rete delle associazioni e cooperative coinvolte che sono formati proprio a gestire relazioni con adolescenti in affido e giovani con disabilità varie;
– educatori professionali, e Istruttori di vela che lavorano con adolescenti abili e disabili che sono formati sulle tecniche di conduzione di barche a vela.
– coordinatore pedagogico e psicologico, esperto di relazioni di gruppo e formato sulle tecniche di conduzione di barche a vela.
La barca e il mare tirano fuori sentimenti ed emozioni molto forti…che portano i ragazzi a riflettere e a confrontarsi con se stessi, perché dal mare non si può scappare. Per questo l’esperienza in barca è anche una grande occasione di crescita e di ricerca di “quell’isola che non c’è” che tutti portiamo dentro di noi.
CONTATTI
Responsabile del progetto
Alessio Bernabò
Tel. 3491440862
E-mail: alessiobernabodm@gmail.com
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